FOCUS SETTORIALE

COVID-19: IMPATTO E RIPRESA ECONOMICA

ECONOMIA

L’economia del Canada è fortemente colpita dall’impatto della crisi legata al COVID-19. I principali rischi per l’economia canadese sono la caduta dei prezzi del petrolio (il Canada è un importante paese produttore), le restrizioni sulla circolazione delle persone la perturbazione delle importazioni, e la realizzazione dei progetti infrastrutturali in essere, con investimenti di decine di miliardi, fortemente ritardata a causa delle misure restrittive. Inoltre le catene di approvvigionamento subiscono importanti interruzioni e i costi delle forniture nella maggior parte dei settori sono in aumento.

Gli ultimi dati registrano a marzo una diminuzione del PIL del -7,2% sul mese precedente (-5,8% sugli ultimi 12 mesi), una diminuzione ad aprile delle vendite al dettaglio del 26,4% (-32,5%) e del 28,5% del fatturato delle imprese (-37,1%).

Le previsioni di contrazione del PIL reale per il 2020 sono comprese tra il -6,4% (secondo Desjardins) e il -7,1% (RBC). Le previsioni di deficit federale sono state riviste e si prevede a fine anno un deficit nell’ordine di CAD 260 miliardi (pari al 13% del PIL).
Da sorvegliare l’elevato debito privato delle imprese e delle famiglie che impatterà negativamente la ripresa frenando i consumi e la domanda aggregata.

Secondo le ultime previsioni pubblicate a fine maggio dalla RBC per il 2020, i consumi cadranno del -7,7%, gli investimenti delle imprese del -11,4%, le importazioni del -6,3% e le esportazioni del -6,1%. Tuttavia, si prevede una rapida ripresa di questi indicatori nel 2021.

Sul fronte della manodopera, gli ultimi dati pubblicati da Statistics Canada relativi al mese di maggio notano la perdita di quasi 3 milioni di posti lavoro rispetto all’anno precedente portando il tasso di disoccupazione a 13,7%. L’industria del turismo e della ristorazione sono quelle che stanno subendo maggiormente gli effetti della crisi.

In linea con i segnali incoraggianti sull’andamento della curva epidemiologica, nelle varie regioni del paese, i governi hanno cominciato ad implementare piani di rilasciamento graduale di alcune misure restrittive. In molte province gran parte delle attività hanno ripreso, facendo registrare segnali positivi nei dati economici.

Contrariamente alle previsioni, nel mese di maggio sono stati creati quasi 300.000 nuovi posti di lavoro rispetto al mese precedente, un segnale positivo della ripresa economica riconducibile all’allentamento delle restrizioni. Si nota che 80% dei nuovi posti di lavoro creati in Canada nel mese di maggio sono stati registrati in Québec, provincia che ha segnato un aumento degli impieghi pari al 6,5% rispetto al mese precedente, in controtendenza rispetto alle altre grandi province canadesi.

La Bank of Canada, ha inoltre confermato i tassi di interesse allo 0,25%, ma ha ridotto gli interventi sul mercato, dopo essere ricorsa al quantitative easing per la prima volta nella sua storia.
Tuttavia, le misure preventive che i governi hanno implementato, come la distanza di sicurezza interpersonale e le diverse misure sanitarie, rimangono in vigore ostacolando la piena ripresa delle attività economiche.

L’ingresso in territorio canadese è consentito solo a determinate categorie di persone e le frontiere rimangono chiuse a tutti i viaggi non essenziali fino al 31 luglio, mentre l’accordo di restrizioni alla frontiera terrestre con gli Usa è già stato prorogato fino al prossimo 21 luglio. L’obbligo di quarantena salvo rarissime eccezioni rimane sempre in vigore. Entrambe le misure sono un ostacolo alle forniture italiane che richiedono l’invio per un periodo di tempo limitato di tecnici per l’installazione o la manutenzione. Air Canada ha annunciato la ripresa dei voli diretti per l’Italia a partire da luglio.

MISURE PUBBLICHE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA

Per attenuare gli effetti delle misure restrittive, dannose per le attività economiche, il governo ha predisposto dei pacchetti di stimoli economici a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese colpiti dagli effetti della crisi.

Le misure di stimolo del governo federale sono tra le più importanti registrate dai paesi maggiormente colpiti dalla crisi. Gli aiuti diretti ammontano a CAD 160 miliardi ai quali vanno ad aggiungersi CAD 85 miliardi in tasse e aliquote doganali differite per un totale di CAD 245 miliardi, pari al 10,6% del PIL, uno sforzo comparabile a quello dell’Australia anche se inferiore a quello americano valutato a 13,5% del PIL 
(Fonte: Governo Federale https://www.canada.ca/en/department-finance/economic-response-plan/fiscal-summary.html).

I principali programmi di sostegno sono:
  • CAD 73 miliardi Canada Emergency Wage Subsidy (copertura fino al 75% dei salari sostenuti dalle imprese)
  • CAD 60 miliardi Canada Emergency Response Benefit (CERB): allocazione fino a CAD 2.000 mese per le persone che hanno perso il lavoro e i lavoratori autonomi. Per far fronte alla crisi, a giugno il governo federale ha deciso di estendere il programma di altri due mesi.
  • CAD 13,7 miliardi Canada Emergency Business Account che prevede dei prestiti senza interesse alle PMI
  • CAD 8,8 miliardi per gli studenti (di cui CAD 5,3 miliardi in prestazioni per gli studenti non eleggibili al CERB e CAD 2 miliardi in bonifico dei prestiti per proseguire gli studi in autunno; il programma è esteso anche agli studenti stranieri)
  • CAD 5,5 miliardi di bonifico al rimborso della tassa al consumo per le persone eleggibili (GST credit)
  • CAD 3,4 miliardi di aiuti vari (di cui CAD 2,5 miliardi per il ripristino ambientale dei pozzi di petrolio abbandonati e la riduzione delle emissioni di metano e CAD 931 di aiuti per la cultura, lo sport, il settore alimentare e il trasporto aereo)
  • CAD 3,3 miliardi per la sanità (di cui CAD 2 miliardi per l’acquisto di attrezzature protettive)
  • CAD 1,9 miliardi di bonifico per il programma di aiuto alle famiglie (Child benefit)
  • CAD 980 milioni di aiuti alle fasce deboli della popolazione
  • Gli aiuti indiretti sotto forma di crediti e prestiti si cifrano a CAD 586,4 miliardi così ripartiti:
    • CAD 300 miliardi tramite la Bank of Canada per le misure di Capital Relief
    • CAD 200 miliardi tramite la CMHC (Canada Mortgage and Housing Corporation) per coprire sotto forma di prestiti-sovvenzioni il 50% degli affitti degli immobili commerciali su un periodo di 3 mesi
    • CAD 86 miliardi tramite la BDC (Business Development Bank of Canada) e la EDC (Export Development Canada) in prestiti agevolati per PMI
In modo da garantire una risposta coordinata attraverso tutto il Canada, è stato attivato il “Federal/Provincial/Territorial Public Health Response Plan for Biological Events”. In tal senso anche a livello provinciale sono state adottate diverse misure per contenere la diffusione del virus, e pacchetti di sostegno all’economia, di cui i più importanti sono:
  • Ontario: CAD 17 miliardi per il biennio 2020-2021 che comprende CAD 3,3 miliardi per migliorare il sistema sanitario, CAD 3,7 miliardi per aiutare le famiglie e CAD 10 miliardi in differimenti fiscali per le imprese e le persone.
  • Québec: bonificato il programma di emergenza per le PMI con CAD 150 milioni alle imprese che hanno bisogno di liquidità inferiori a CAD 50 mila. Il pacchetto completa il programma di emergenza (PACTE) con risorse pari a CAD 2,5 miliardi e si rivolge invece alle imprese che necessitano di capitale operativo superiore a CAD 50 mila; e stanziamento da parte della Caisse de dépôt et placements du Québec (omologa della Cassa Depositi e Prestiti) di CAD 4 miliardi per coprire le esigenze di liquidità delle imprese colpite dagli effetti della crisi. Il governo del Québec ha inoltre stanziato ulteriori CAD 2,9 miliardi per progetti infrastrutturali nei settori istruzione, sanità e trasporti. L’obiettivo del governo è di rilanciare l’economia accelerando la realizzazione di questi grandi progetti per controbilanciare la perdita di domanda privata. Dall’inizio della pandemia, il governo del Quebec ha messo a disposizione un totale di CAD 23 miliardi, ovvero il 5% del PIL della provincia.
  • La British Columbia offre supporti a lavoratori e piccole imprese per un importo totale di CAD 5 miliardi.
La maggior parte delle province hanno annunciato aumenti e/o accelerazioni degli investimenti nelle infrastrutture, in modo da rilanciare l’economia e di controbilanciare la diminuzione della domanda e degli investimenti del settore privato.
GRANDI OPERE

Ontario e Québec

In Ontario, la maggior parte dei cantieri infrastrutturali non hanno subito interruzioni, dato che il governo dell’Ontario ha definito l’edilizia come settore “prioritario” autorizzato ad operare durante l’emergenza. Il settore ha comunque dovuto adattarsi alle misure precauzionali (limitazioni degli spostamenti, misure sanitarie, distanziamento sociale) imposte dai governi e da applicare nei cantieri, con un forte impatto di rallentamento sull’avanzamento dei progetti. Sono inoltre stati abbandonati una serie di importanti progetti in fase di pianificazione.

Aggiornamenti:

  • Hurontario LRT: Il progetto realizzato dal consorzio Mobilinx (del quale fanno parte diverse aziende italiane) non ha subito interruzioni maggiori e hanno
    recentemente cominciato i servizi di valutazione in preparazione per l’inizio dei
    lavori.
  • Halton Courthouse project: il governo dell’Ontario ha annunciato l’annullamento
    del progetto di costruzione del tribunale di Halton, valutato a CAD 300 milioni. Il
    procurement del progetto era già stato finalizzato ed era previsto che il lavori di
    costruzione iniziassero nel mese di giugno. Il governo riteneva l’investimento non
    più prioritario, citando il desiderio di promuovere modalità di lavoro nuove e
    innovative a distanza e online per il settore giudiziario.
  • Quayside Toronto project: A causa delle incertezze economiche attuali, è stato
    abbandonato il progetto Quayside a Toronto. Promosso dalla Sidewalk Labs, la
    società sussidiaria per l’innovazione urbana di Alphabet (società madre di
    Google), il progetto prevedeva la creazione di un nuovo quartiere high-tech a
    vocazione residenziale e commerciale nella zona portuaria di Toronto.

Il Ministro delle Infrastrutture dell’Ontario ha presentato il 18 giugno un aggiornamento della pipeline di progetti PPP in fase di pianificazione. Il piano include 37 progetti per un valore complessivo di CAD 60 miliardi e riflette la volontà del governo provinciale di rilanciare l’economia attraverso i progetti infrastrutturali, applicando, dove opportuno, modelli di PPP. 

In Québec, tutti i cantieri edili (eccetto lavori di emergenza) erano stati sospesi il 24 marzo 2020. Dal 20 aprile, hanno ripreso le attività nei cantieri edili residenziali, mentre il resto del settore edile ha ripreso l’11 maggio. Sono previsti ritardi nelle tempistiche per la consegna dei grandi progetti infrastrutturali.

  • Réseau Express Métropolitain (REM): A causa dello stop del settore edilizia e delle
    misure precauzionali in vigore, si prevede un notevole ritardo nella realizzazione del progetto (l’inizio dei lavori nel tunnel sotto il Mont-Royal è stata spostata dal 30 marzo al 11 maggio).

Ovest
Nelle province occidentali (Alberta, British Columbia, Manitoba e Saskatchewan), le attività del settore edile sono state mantenute dai governi. La maggior parte dei cantieri continuano quindi ad operare ma a regime ridotto, in modo da poter rispettare le misure di precauzione messe in atto dai governi provinciali. Tra i più importanti vanno menzionati:

  • Site C hydroelectric project (BC): I lavori sulla costruzione dell’imponente sistema di dighe idroelettriche a Fort St. John stanno continuando a regime ridotto, con misure di precauzione severe per proteggere i lavoratori. Si nota che l’azienda ATB Riva Calzoni Hydro Canada Inc. (filiale canadese di ATB Riva Calzoni SpA) ha vinto una commessa di CAD 68 milioni per la fornitura di tutti i componenti idromeccanici del progetto.
  • Il progetto Trans Mountain Expansion (AB, BC) non ha subito interruzioni e sta continuando nel rispetto delle misure di sicurezza COVID-19. Si nota che l’azienda SICIM SpA è uno dei general contractors del progetto, responsabile in collaborazione con il suo partner Ledcor (Ledcor Sicim Limited Partnership) per la costruzione delle sezioni 3 e 4A dell’oleodotto. Il costo totale del progetto è valutato a CAD 12,6 miliardi.
  • LNG Canada e Coastal GasLink (AB;BC): Per ridurre il rischio di contagi da
    COVID-19, LNG Canada ha ridotto la sua forza lavoro. Nonostante la misura adottata, LNG ha comunque affermato che gli obiettivi fondamentali prefissati per il progetto Coastal GasLink sono stati raggiunti. Si ricorda inoltre che Pacific Atlantic Pipeline Construction LTD, una società del Gruppo Bonatti, è in procinto di realizzare i lavori di costruzione dei lotti 6 e 7 del gasdotto Coastal GasLink, un contratto valutato a CAD 500 milioni.
  • Keystone XL (AB, USA) Nonostante il contesto di pandemia, la società canadese TC Energy, ha recentemente dato il via ai lavori di costruzione dell’oleodotto Keystone XL con un investimento di CAD 8 miliardi, di cui 1 miliardo finanziato direttamente dalla provincia dell’Alberta.
  • Keeyask hydro project (MB): I lavori continuano a regime ridotto e non sono stati segnalati ritardi significativi rispetto ai termini previsti.

Province marittime
Anche le province marittime orientali del Canada, Newfoundland & Labrador, Nova Scotia e New Brunswick hanno evitato di emettere ordini di chiusura, sebbene appaltatori e proprietari abbiano interrotto i lavori su miniere, dighe, energia e altri progetti.

Il progetto idroelettrico di Muskrat Falls Labrador e la linea di trasmissione ad alta tensione Link Hydroelectric, già in ritardo e over budget, che era fermo dal 17 marzo, ha ripreso i lavori il 30 maggio. A causa della chiusura, il proprietario Nalcor Energy non sarà in grado di poter completare il progetto, come previsto, entro la fine dell’anno. Il progetto, inizialmente valutato a CAD 7,4 miliardi (2012), avrebbe ormai superato il budget iniziale di oltre CAD 5 miliardi, secondo CBC. Il costo aggiuntivo dell’interruzione dovuta alla pandemia è valutato a CAD 400 milioni.

SISTEMA PROCUREMENT

In qualità di acquirente centrale del governo del Canada, Public Services and Procurement Canada (PSPC) è l’ente responsabile dell’acquisto consolidato di forniture e servizi di emergenza per la comunità federale, provinciale e territoriale in generale.
Nel contesto dell’emergenza COVID-19, il governo federale ha messo in atto una serie di misure in modo da gestire meglio le catene di approvvigionamento e di garantire al paese di disporre delle risorse necessarie per affrontare la crisi.

  • Gran parte delle gare aperte del governo federale hanno beneficiato di una proroga della data di scadenza di un minimo di 2 settimane.
  • Modifiche alle operazioni di ricezione, in quanto i fornitori sono incoraggiati a presentare le loro offerte per via elettronica.
  • Diffusione di una richiesta pubblica a tutti i fornitori che possono fornire beni o servizi di emergenza necessari per rispondere al COVID-19. La richiesta si applica a prodotti medicali per la prevenzione, come maschere monouso N95, guanti in vinile e disinfettanti per le mani, ma anche a diversi servizi, come la sicurezza, l’assistenza infermieristica e i servizi alimentari.
  • A tale riguardo sono state firmate lettere di intenti con varie aziende per la riconversione di una parte degli impianti per la produzione di forniture medicali.
    Health Canada ha assicurato una via preferenziale per facilitare le certificazioni di questi prodotti medicali senza tuttavia derogare agli standard in vigore. Inoltre, il governo ha temporaneamente eliminato i dazi doganali sull’importazione di
    mascherine, guanti e disinfettanti importati dalle agenzie sanitarie pubbliche e dagli ospedali. Nessuna misura restrittiva alle esportazioni di personal protective equipment è stata adottata dal paese e il governo ha assicurato che la produzione in eccedenza potrà essere condivisa con altri paesi.
  • il Treasury Board Secretariat ha pubblicato una Contract Policy Notice che prevede aumenti temporanei dei limiti dei contratti di emergenza di PSPC e conferma che PSPC sta operando come organizzazione centrale di acquisto in tutto il paese.
  • Creazione di una piattaforma per le organizzazioni che cercano di trovare risorse per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione personale.

A livello decentrato, tutte le province hanno decretato lo stato di emergenza sanitaria dotandosi di poteri speciali che si applicano anche all’organizzazione del sistema di procurement.

A tale riguardo, alcune province hanno adottato leggi e regolamenti specifici consentendogli di avere un maggiore controllo sulla catena di approvvigionamento in relazione a beni e forniture essenziali. Ne sono un esempio il “Supply Chain Management Act” in Ontario (che prevede la gestione centrale delle catene di approvvigionamento e l’utilizzo da parte di enti pubblici di accordi di fornitura esistenti per facilitare il procurement di beni e servizi necessari per rispondere all’emergenza) o il “Local Authorities and Essential Goods and Supplies
(COVID-19) Order” in British Columbia.

FONTI

Governo federale canadese, Governo dell’Ontario, Governo del Québec, Governo della British Columbia, Governo dell’Alberta, ReNew Canada, Construct Connect Journal of Commerce e Daily Commercial News, CBC News

ELABORAZIONE

ICE Montréal

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