FOCUS SETTORIALE
IMPATTO DELLA PANDEMIA
SUL SETTORE DELLE INFRASTRUTTURE IN CANADA
Mentre la diffusione del virus COVID-19 in Canada è leggermente ritardata rispetto alla maggior parte dei paesi europei, le infezioni sono in aumento in tutto il paese e l’impatto sull’economia si fa sentire. I governi federale e provinciali stanno adattando diverse misure per contenere la diffusione del virus.
Tra le misure con il maggior impatto si notano ad oggi: chiusura di asili, scuole, università, centri ricreativi, negozi la cui attività è considerata non essenziale nella maggior parte delle province e grandi città, divieto di riunirsi in gruppi e chiusura dei confini compreso quello terrestre con gli Stati Uniti. Tuttavia, nuovi provvedimenti vengono presi ogni giorno secondo l’evolversi della situazione.
Le province dell’Ontario e del Québec hanno inoltre decretato la chiusura dei commerci e delle imprese la cui attività non è ritenuta essenziale a partire dal 25 marzo fino al 13 aprile. Gli aggiornamenti sulle misure che i governi prenderanno sono pubblicati sui siti internet dei rispettivi governi:
Come conseguenza dell’impatto sull’economia anche il settore edile canadese si sta preparando al peggio. Secondo esperti della Canadian Constructors Association (CCA), l’associazione che rappresenta l’industria canadese delle costruzioni, oltre alle interruzioni delle catene di fornitura, gli stakeholders del settore dovranno prepararsi ad altre ramificazioni, come l’aumento dei costi, la sospensione di partnership strategiche, disagi logistici e possibili conflitti giuridici, e il ricorso ad eventuali clausole di “forza maggiore” nei contratti, come misura di sollievo.
Interruzioni della catena di fornitura
Le interruzioni delle catene di approvvigionamento potrebbero verosimilmente verificarsi in futuro ove non venissero assunte adeguate contromisure, dato che una gran parte di materiale da costruzione proviene dall’estero. A seguito della propagazione del virus, la produzione e l’importazione di queste merci è in gran parte cessata. Alcuni beni diverranno difficili da reperire, con conseguenti effetti negativi sui conti di un’impresa.
A tale riguardo, gli esperti del settore consigliano alle aziende canadesi di condurre un audit della catena di fornitura, mirato a identificare possibili carenze di materie prime e prodotti finiti, in modo da potersi preparare a un’impennata dei costi che molto probabilmente si estenderà ben oltre il contenimento dell’epidemia.
A questi fattori si aggiungono le ultime misure d’emergenza in Ontario e Québec, che porteranno alla chiusura del 90% delle imprese manifatturiere. La chiusura di tutte le imprese considerate non-essenziali avrà un impatto notevole sull’economia del paese.
Clausole di forza maggiore
Clausole di forza maggiore potrebbero venire applicate sulla gran parte dei contratti commerciali in Canada. Tali clausole esonerano le parti dall’adempimento degli obblighi contrattuali ove eventi imprevisti si verificano impedendo alle parti di adempiere ai propri obblighi contrattuali. I criteri tipici includono eventi che esulano dal controllo della parte rivendicante, che impediscono o ritardano l’esecuzione del contratto, quando essi non sono dovuti a negligenza o colpa della parte rivendicante e quando la parte rivendicante ha esercitato una “due diligence” per superare l’evento di forza maggiore specificato.
Le ripercussioni sui contratti determinate da cause di forza maggiore possono variare. Le conseguenze di un evento di forza maggiore per un contratto di costruzione comportano l’esonero dall’adempimento degli obblighi contrattuali, un’estensione di tempo delle date di consegna, la possibilità per una o a entrambe le parti di rescindere senza responsabilità, o anche eventuali adeguamenti di prezzo dovuti a “costi ragionevolmente sostenuti”.
Rallentamenti e interruzioni dei lavori in corso
Si segnalano rallentamenti e interruzioni dei lavori nella maggior parte dei cantieri su tutto il paese, dovute non solo alla carenza di materiali di costruzione, ma anche alle misure di protezione della salute e di sicurezza dei lavoratori, per evitare la diffusione del virus.
Tutte le province canadesi hanno adottato misure d’urgenza per proteggere la sanità pubblica, le quali hanno un impatto sui cantieri. In British Columbia, BC Hydro ha ad esempio annunciato il ridimensionamento delle attività lavorative del progetto Site C in prossimità di Fort St. John, in modo tale da ridurre il numero di lavoratori che viaggiano da e verso Fort St. John e che alloggiano nella struttura ricettiva designata.
Come parte delle misure di cessazione delle attività non essenziali, il governo del Québec ha preso la decisione di chiudere tutti i cantieri di costruzione. In Ontario, il settore edile è escluso da queste misure, i cantieri potranno quindi continuare ad operare, a condizione di conformarsi alle misure di precauzione.
Misure di sostegno a imprese e lavoratori
L’esplosione della pandemia ha colpito il Canada in un momento in cui il settore pubblico ha annunciato grandi impegni per il rinnovamento delle infrastrutture nel paese. In quasi tutte le province erano stati annunciati di recente budget e piani ambiziosi di ammodernamento e costruzione di nuove infrastrutture, in particolare modo nel settore dei trasporti pubblici.
La crisi attuale ha ovviamente gettato un velo di incertezza sull’avanzamento di questi progetti; tuttavia, a medio/lungo termine, l’industria dell’edilizia potrebbe vedere prospettive promettenti.
In un primo momento, e per controbilanciare il rallentamento dell’economia e la diminuzione dell’attività, il governo federale canadese ha varato un piano straordinario di CAD 107 miliardi a sostegno dei lavoratori e delle imprese colpiti da questa crisi. Si attendono ulteriori misure per lo sviluppo delle infrastrutture destinate a stimolare il rilancio dell’economia.
Queste prime misure straordinarie sono destinate ad aiutare a stabilizzare l’economia in questo contesto di crisi. Dei 107 miliardi, 52 verranno stanziati come sostegno diretto, e i restanti 55 miliardi sono destinati a mantenere le liquidità delle imprese attraverso differimenti di imposte e misure simili. In totale, questi importi rappresentano oltre il 3% del PIL canadese. Il governo spera che con queste misure si possa evitare una recessione. Le misure includono un accesso ampliato alla cassa integrazione e alle indennità di disoccupazione, sovvenzioni per stipendi e sostegno ai redditi delle famiglie, slittamento della scadenza per il deposito della dichiarazione dei redditi dal 30 aprile al 1° giugno, e moratoria sui pagamenti dei prestiti agli studenti.
Diverse misure dei governi provinciali verranno a complementare le azioni del governo federale.
A livello finanziario, la Bank of Canada ha intrapreso diverse azioni a sostegno del funzionamento efficiente e continuo dei mercati finanziari canadesi, in modo da garantire che il sistema disponga di liquidità sufficiente e che le istituzioni finanziarie possano continuare ad estendere il credito sia alle famiglie che alle imprese. Si ricorda che la Bank of Canada ha tagliato il 27 marzo 2020 il suo tasso di interesse di mezzo punto percentuale a 0,25% come manovra di emergenza. Inoltre, per la prima volta nella sua storia, la Bank of Canada ha annunciato il ricorso al quantitative easing, che prevede un acquisto massiccio di obbligazioni canadesi da CAD 5 miliardi settimanali.
Queste misure riflettono una risposta coordinata a livello governativo ad un rallentamento che minaccia di spingere l’economia della nazione in una recessione.
Per quanto riguarda le azioni delle banche centrali, le politiche monetarie, come i tagli dei tassi di interesse, non possono fermare un rallentamento dell’economia perché i problemi originati dal virus sono legati alla domanda e all’offerta di beni. Ad esempio, l’esportazione cinese di “beni intermedi” spediti per diventare prodotti finiti in Nord America e in Europa, è stata bloccata a causa del virus. Nella stessa logica, mentre dei tassi di interesse elevati possono distruggere un’azienda (un’economia), dei tassi bassi non possono “salvare” le aziende dai periodi di crisi.
OUTLOOK
Secondo le previsioni future di Benjamin Tal, chief deputy economist di CIBC (una delle principali banche canadesi), le aziende di molti settori non si rivolgeranno a licenziamenti significativi bensì cercheranno di mantenere i loro impiegati, in modo tale da evitare una carenza di manodopera in seguito, quando l’economia si riprenderà.
Inoltre, Tal prevede che il Canada continuerà a vedere un afflusso di concorrenza internazionale nel mondo delle costruzioni – sono richieste aziende con tecnologie avanzate per accelerare e migliorare l’efficienza delle costruzioni. Il focus sull’innovazione rimane un punto chiave per controbilanciare la carenza di manodopera nel paese, che potrebbe perdurare negli anni a seguire.
Per quanto riguarda la congiuntura economica, l’associazione Canadian Manufacturers & Exporters prevede per quest’anno una caduta del PIL del paese del 3,8% e una perdita di 5 milioni di impieghi pari al 25% della forza lavoro attuale. Su una nota positiva, nel 2021 si anticipa una crescita del 3,1%.